Come scegliere il retreat giusto per te

Se senti il bisogno di staccare dal caos quotidiano, ritrovare la tua centratura o semplicemente respirare in profondità, forse è arrivato il momento di concederti di fermarti e ricaricare la tua anima e le tue energie con un ritiro spirituale.

Ma come si fa a scegliere il retreat giusto, quello che davvero risponde ai tuoi bisogni interiori? Online si trova di tutto ormai: yoga in riva al mare, meditazione in montagna, detox ayurvedici, percorsi silenziosi... e la scelta può essere complicata.

In questo articolo ti guiderò a capire quali sono i criteri fondamentali per scegliere con consapevolezza il tuo retreat, in base alla tua energia, al tuo momento di vita e alla trasformazione che desideri.

 

1. Ascolta cosa ti sta chiedendo il tuo corpo (e il tuo cuore)

Non tutti i retreat sono uguali, e non tutte le fasi della vita richiedono le stesse esperienze. Il primo passo per scegliere un ritiro olistico è chiederti:


  Cosa mi serve davvero adesso?
  • Se senti stanchezza fisica → cerca un retreat che offra riposo, silenzio, rituali rigeneranti

  • Se ti senti mentalmente confusə → punta su pratiche come meditazione, journaling, Jyotish

  • Se sei in una fase di rinascita → orientati verso ritiri più dinamici e ispiranti, con movimento, creatività e condivisione

Non scegliere solo “con la testa”. Lascia che anche il cuore e l’intuizione parlino.

 

2. Conosci chi guida il retreat

Il ritiro olistico non è solo un’esperienza… è anche una relazione energetica con chi lo conduce.

 

Prima di iscriverti, chiediti:
  • Chi è la persona che guida il percorso?

  • Quali approcci usa (Ayurveda, meditazione, pratiche energetiche, astrologia)?

  • Ti senti a tuo agio con la sua energia, con il suo modo di comunicare?

Scegli qualcuno che non ti imponga nulla, ma che ti accompagni con rispetto e autenticità. Questo farà tutta la differenza nel tuo percorso.

 

3. Chiediti quali benefici desideri ricevere

Ogni retreat ha obiettivi diversi: non esiste un “meglio” in assoluto, ma esiste quello giusto per te, adesso.

 

Vuoi:
  • Rigenerare il corpo?

  • Espandere la consapevolezza spirituale?

  • Guarire emozioni profonde?

  • Connetterti con i cicli lunari o stagionali?

  • Approfondire la pratica yoga o meditativa?

Essere chiari con sé stessi è il modo migliore per non tornare a casa delusə, ma trasformatə.

 

4. Verifica l’ambiente e l’energia del luogo

Anche il luogo è parte del lavoro sottile del retreat: ci sono ambienti che aprono il cuore e altri che lo chiudono.

 

Cerca:
  • spazi immersi nella natura

  • silenzio e semplicità

  • luoghi con un’energia già “lavorata” (es. ashram, templi, centri olistici)

Evita ambienti troppo turistici o sovraccarichi. Un ritiro è uno spazio sacro. E la natura è la sua alleata più potente.

 

5. Fidati delle sincronicità

A volte il retreat ti chiama. Ti appare più volte, qualcuno te ne parla, lo senti “giusto” anche se non riesci a spiegare perché.

Fidati. Non tutto si sceglie con la logica.

La spiritualità è anche (e soprattutto) una questione di vibrazione.

 

Il retreat giusto è quello che ti fa tornare a casa… in te

Un ritiro spirituale non è una vacanza. È un passaggio, un rito, un’opportunità di ascolto profondo.

E non esiste un momento “perfetto” per iniziarlo.
Se senti il richiamo, probabilmente è ora.

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